Storia.

L'anno intercorso tra l'ottobre 1998 e il novembre 1999 è stato per la Chiesa di Sant'Alfonso un anno giubilare: la parrocchia, infatti, ha compiuto 100 anni! Nell'ottobre 1998 - centenario della Costituzione giuridica della Parrocchia e delle prime attività che in essa si svolsero - il Cardinale Arcivescovo di Torino Giovanni Saldarini ha consacrato il nuovo altare in marmo e, con esso, l'intero edificio; nel novembre 1999 - centenario della benedizione impartita all'edificio dall'allora Cardinale Agostino Richelmy - il nuovo Arcivescovo di Torino, Cardinale Severino Poletto, ha chiuso le celebrazioni centenarie ed ha potuto ammirare i frutti del restauro interno condotto nel corso dell'estate. Potete, se desiderate, ripercorrere la storia dell'edificio e della comunità scegliendo il periodo storico che più vi interessa.

Il territorio della Parrocchia Sant'Alfonso, prima della costruzione della chiesa, era sottoposto alla cura pastorale dei sacerdoti di Pozzo Strada.
La Fondazione della nuova chiesa è dovuta alla concomitanza di due fattori, il primo coincidente con la volontà della popolazione di un borgo di riconoscersi in una comunità, il secondo è rappresentato dalla volontà di un uomo, il Teologo Domenico Bongioanni, allievo di don Bosco, che seppe raccogliere intorno al progetto tutte le energie disponibili impegnandosi soprattutto in prima persona.
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Il teologo Lorenzo Armanda fu persona diversissima rispetto al teologo Bongioanni: è descritto come persona riservata, riflessiva, dai modi distinti e signorili.
A lui si adattano bene le parole con cui lo storico Aubert descrive i sacerdoti del tempo: cultura teologica e morale solida, senza ombre di dubbi o audace nella ricerca, stile di vita austero e un po' monastico, vita interiore sotto il segno della fedeltà alle pratiche religiose, breviario, confessione regolare, devota celebrazione quotidiana della Messa, amore per l'Eucaristia, per il sacro Cuore di Gesù e per Maria Santissima.
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I cento anni più drammatici della storia della nostra parrocchia sono legati alla figura di don Cavallo. Torinese di nascita, apparteneva a quella generazione di oltre 600 preti frutto del boom vocazionale degli anni 1870-1900. Fu parroco di Sant'Alfonso dal 1919 al 1961.
La parrocchia, negli anni '20, si avviava verso i 15.000 abitanti, di ceto sociale assai diverso tra loro: gli abitanti dal lato di Via Cibrario oltre corso Tassoni appartenevano alla piccola borghesia; la parte del borgo Campidoglio e del Martinetto appartenevano alla classe operaia.
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La fine degli anni cinquanta e i primi dei sessanta coincidono con il boom economico che segnò, per la nostra città, notevoli cambiamenti legati all'arrivo in città di migliaia di immigrati e al raggiungimento del milione di abitanti.
Questi anni coincidono con gli ultimi dell'episcopato di Fossati e con l'arrivo, sulla cattedra vescovile di Torino, di Padre Pellegrino. Don Cavallo, ormai prossimo all'ottantina, spende con la consueta energia e generosità gli ultimi anni del suo ministero fino al momento in cui si ritira presso i missionari della Consolata.
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Negli anni che seguono la chiusura del Concilio, padre Pellegrino invita tutti i cristiani a mettersi al servizio della Chiesa locale e delle realtà umane in cui essi vivono. Una sorta di terremoto scuote la diocesi: iniziative coraggiose, sperimentali, a volte temerarie si susseguono e si intrecciano non senza provocare un certo sconcerto presso parte del clero e dei fedeli.
L'Arcivescovo, mentre sorprende cristiani e laici con aperture fino ad allora impensabili, insiste perché non si abbandoni "l'azione pastorale quotidiana nella quale si manifesta la volontà di Dio momento per momento".
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Don Renzo Gallo è stato il sesto parroco di Sant'Alfonso.
Nato a Rivalta Torinese nel 1932, viene ordinato sacerdote nel 1956. Prima viceparroco a Savigliano, poi a Chieri ed infine alla Madonna della Divina Provvidenza in Borgata Parella a Torino.
Alla fine degli anni '60, durante il boom edilizio, sorgono i palazzi di C. Telesio, che ospitano circa 5000 famiglie in prevalenza giovani. La Diocesi decide di istituire una nuova parrocchia intitolata a S. Ermenegildo re: don Renzo ne è il fondatore, incaricato nel 1969 di costruire sia materialmente la chiesa, sia la comunità. In diciassette anni di lavoro, la zona di corso Telesio, che rischiava di trasformarsi in un anonimo quartiere di periferia, diveniva una comunità viva, ben amalgamata e ricca di rapporti umani.

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"Carissimo don Davide,
14 anni fa, nel 2009, hai scelto di portare nel cuore della nostra parrocchia di Sant'Alfonso un calore e una profondità di spirito inestimabile.
Abbiamo camminato al tuo fianco, abbiamo condiviso insieme gioie e difficoltà. Ci hai guidato a creare ponti tra noi, unendo i cuori di tutti quelli che formano questa vasta famiglia. Hai illuminato i nostri percorsi, abbracciando ogni sfaccettatura del nostro essere, e attendendo con amore e dolcezza quelli tra noi che avevano bisogno di più tempo per trovare la loro via."

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